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Schumann's Piano Virtuosity

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PLAYLIST The Best of Classical Music ...
Performed by Giovanni Umberto Battel
1. Studi Sinfonici op. 13 con variazioni postume
Tema - Andante 00:00
Studio I (Variazione I) - Un poco più vivo 1:37
Variazione postuma I 2:45
Studio II (Variazione II) 4:39
Studio III - Vivace 7:40
Studio IV (Variazione III) 9:04
Studio V (Variazione IV) 9:57
Variazione postuma IV 11:12
Studio VI (Variazione V) - Agitato 14.25
Variazione postuma II 15:23
Variazione postuma V 17:35
Studio VII (Variazione VI) - Allegro molto 20:23
Studio VIII (Variazione VII) 21:35
Studio IX - Il più presto possibile 23:18
Variazione postuma III 23:58
Studio X (Variazione VIII) 25.13
Studio XI (Variazione IX) 26:25
Studio XII Finale - Allegro brillante 29:24
2. Toccata op. 7 36:04
The Symphonic Etudes (French: Études Symphoniques), Op. 13, is a set of études for solo piano by Robert Schumann. It began in 1834 as a theme and sixteen variations on a theme by Baron von Fricken, plus a further variation on an entirely different theme by Heinrich Marschner.
The Toccata in C major, Op. 7 by Robert Schumann, was completed in 1836. The piece is in sonata-allegro form.
The piece is exceptionally difficult, and Schumann believed it was the "hardest piece ever written". A series of chords introduce the main theme, which is believed the passage that Schumann injured his hands trying to master. The development features rapid unison octaves.
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La Toccata op. 7, in Do maggiore, scritta nel 1832, presenta una sorta di movimento senza sosta dall’inizio alla fine con una scrittura molto densa, quasi perennemente a quattro voci, con una parte centrale rigorosamente contrappuntistica. Proprio per questo, più che la velocità, conta la chiarezza e la precisione, con la necessaria costante percezione di tutte le linee tra loro sovrapposte, a cui si aggiungono l’energia e la forza sprigionata dal movimento Allegro.
Gli Studi Sinfonici op. 13, scritti come prima versione nel 1834, sono una testimonianza della contorta gestazione che molte opere di Schumann hanno avuto, con revisioni, rifacimenti, pubblicazioni postume. Tale complessità ha riguardato anche il titolo che Schumann ha cambiato più volte negli anni. Senza entrare nel dettaglio, a livello storico-musicale, è importante notare che gli Studi sinfonici sono brani scritti in forma di variazione, su un tema composto da un dilettante (il barone von Friken), ai quali si aggiunge un grandioso Finale.
Già su questa scelta c’è la prima complicazione: degli undici Studi, che seguono il Tema e precedono il Finale, nove sono in forma di Variazione del Tema e due no; infatti il terzo e il nono studio, non portano riferimenti al Tema e quindi sono semplicemente “Studi”. In tal modo gli Studi sinfonici op. 13 presentano una doppia numerazione: dal I al XII come Studi, compreso il Finale, e dalla Prima alla Nona come Variazioni, escludendo il terzo il nono Studio e il Finale. Questo ordine si riferisce alla versione pubblicata nel 1937 col titolo “Studi sinfonici” che è quella maggiormente utilizzata dai pianisti.
Schumann però aveva scritto, nel 1834, altre cinque Variazioni che non utilizzò nella pubblicazione del 1837 e neppure nella successiva pubblicazione del 1852. Queste cinque Variazioni furono pubblicate postume da Brahms.
Category
Classical
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