2 note : "Questa volta mi sono proprio abbandonata completamente. Senza pensare al prima o al dopo. Mi sono messa in sala e ho liberato la mente, l'anima, il cuore e la passione ignorando l'armatura stretta che ti obbliga a dover usare i tuoi strumenti naturali in modo commerciale": così Mina, in una delle sue rarissime dichiarazioni, spiega '12 (american song book)', in uscita il 4 dicembre 2012.
La Signora della canzone italiana, rivela Massimiliano Pani all'ANSA, ha impiegato solo tre giorni per realizzarlo ("ma non è un vezzo", sottolinea). Mina ha cantato in studio, dal vivo, 12 brani reinterpretati alla sua maniera, spaziando fra gli anni Trenta e gli anni Settanta, da Presley a Porter, da Kurt Weill a James Taylor, accompagnata dal trio jazz composto da Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino.
Per Mina, "la memoria è un motore potente" e per quanto riguarda la musica è "lunga, corretta, affidabile, onesta". Racconta che quei pezzi le sono "rimasti nel sangue, perfettamente intatti. Non sono mai impalliditi, non mi hanno mai lasciato. E non ho mai cambiato opinione sul loro everlasting incanto. E non sono per niente evocativi. E' strano - osserva - , ma non li collego ad alcuna sensazione bella o brutta che sia. Me li godo e basta. Ogni tanto, ogni mai, mi permetto di avvicinarli".
Testo:
You could leave tomorrow, fly to Mandalay, darling I would love you anyway,
I just couldn't help but care, anytime, anywhere.
You can keep me waiting every single day, I'll be there to meet you anyway,
You make life a love affair, anytime, anywhere.
Why should I lie and pretend I don't belong to you,
Why even try when it makes no difference what you do, I'll be true.
Take my heart completely, treat me as you may, I am yours forever anyway,
All I have is yours to share, anytime, anyplace, anywhere.
La Signora della canzone italiana, rivela Massimiliano Pani all'ANSA, ha impiegato solo tre giorni per realizzarlo ("ma non è un vezzo", sottolinea). Mina ha cantato in studio, dal vivo, 12 brani reinterpretati alla sua maniera, spaziando fra gli anni Trenta e gli anni Settanta, da Presley a Porter, da Kurt Weill a James Taylor, accompagnata dal trio jazz composto da Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino.
Per Mina, "la memoria è un motore potente" e per quanto riguarda la musica è "lunga, corretta, affidabile, onesta". Racconta che quei pezzi le sono "rimasti nel sangue, perfettamente intatti. Non sono mai impalliditi, non mi hanno mai lasciato. E non ho mai cambiato opinione sul loro everlasting incanto. E non sono per niente evocativi. E' strano - osserva - , ma non li collego ad alcuna sensazione bella o brutta che sia. Me li godo e basta. Ogni tanto, ogni mai, mi permetto di avvicinarli".
Testo:
You could leave tomorrow, fly to Mandalay, darling I would love you anyway,
I just couldn't help but care, anytime, anywhere.
You can keep me waiting every single day, I'll be there to meet you anyway,
You make life a love affair, anytime, anywhere.
Why should I lie and pretend I don't belong to you,
Why even try when it makes no difference what you do, I'll be true.
Take my heart completely, treat me as you may, I am yours forever anyway,
All I have is yours to share, anytime, anyplace, anywhere.
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