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Mina - Se poi

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2 note : Da "Sorelle Lumière" (1992). Per il layout dell'album, Mina si ispira al cinema, a partire dal titolo che rende omaggio ai fratelli Lumière. Così la copertina vede la cantante trasformarsi in un proiettore cinematografico con due bobine al posto dei capelli. L'intero disco diventa così «un film che si dipana nella sua testa, un film lungo venti canzoni, [...] forse un vecchio melò, dalle tinte forti, una storia sentimentale senza lieto fine» [ Alba Solaro, "Mina Lumière e i suoi film", l'Unità del 24 ottobre 1992]. «Se il primo volume è elegante, intenso» [Mario Luzzatto Fegiz, "Torna M, il Mostro di Cremona", Corriere della Sera del 24 ottobre 1992], più vario e soffuso di atmosfere vellutate, nell'album di inediti «le ampie melodie sono cariche di tristezze, di gemiti di donne disperate e amare» [Marinella Venegoni, "Mina, le mie donne disperate", La Stampa del 24 ottobre 1992], «un fuoco d'artificio di capricci e invenzioni, [...] di storie complesse, contorte, di uomini che non capiscono, di donne che soffrono, si annoiano, sognano». Quasi tutti i pezzi rientrano in queste definizioni: in "Se poi", Carlo Marrale le fa cantare «soffro, bevo e mi rovino, lo so», perché «le eroine subiscono sempre».
L'autore del brano Carlo Marrale (Genova, 15 marzo 1952) , è stato uno dei membri fondatori del gruppo dei JET e poi dei Matia Bazar di cui ha fatto parte dal 1975 al 1993, firmando la maggior parte dei successi internazionali del gruppo, da "Stasera che sera", "Per un'ora d'amore", "Che male fa" (interpretata anche da Mina), "C'è tutto un mondo intorno", "Mister Mandarino", "Vacanze Romane", "Ti Sento". Molte sue canzoni sono state incise da numerosi artisti in tutto il mondo, tra cui Irene Cara, Pet Shop Boys, Labyrinth, Queensryche, Mina, Musica Nuda, Milva, Miguel Bosè, Valeria Visconti.
L'arrangiamento è di Massimiliano Pani e al sassofono soprano Maurizio Giammarco.
Testo:
Se poi
se la mente non capisse più
come un colpo al cuore che
stropicciato di malinconia
nascondendoti alla nostalgia
frammenti fragili e invadenti
inesorabilmente teneri.
E
con una smorfia incredula
vicino al mio fianco ti vedo
soffro e bevo
mi rovino, lo so.
Per il bene, il male,
il bene, il male,
il bene, il male,
il bene
che hai fatto a noi,
e una musica mi assale
sono battiti del cuore,
solo per te.
E che mai capirai
ma i ricordi che avrai
sì, tutto il bene, il male
il bene, il male
il bene, il male
il bene
che hai fatto a noi
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