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Brahms: Variations on a Theme by Paganini, Op 35 - performed by Giovanni Umberto Battel

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Live recording - Remastered (Registrazione dal vivo rimasterizzata)
Piano: Giovanni Umberto Battel
Primo libro
Tema, Non troppo presto - Variazione I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII - IX - X - XI, Andante - XII - XIII - XIV, Allegro
Secondo libro
Tema, Non troppo presto - Variazione I - II, Poco animato - III - IV, Poco allegretto - V - VI, Poco più vivace - VII - VIII, Allegro - IX - X, Feroce, energico - XI, Vivace - XII, Un poco andante - XIII, Un poco più andante - XIV, Presto, ma non troppo
Johannes Brahms (1833 - 1897) — Variazioni sopra un Tema di Paganini op. 35, 1° e 2° libro (1863).
Il Capriccio n. 24 di Paganini fornì a Brahms un Tema semplice e ben strutturato, base ideale per sviluppare le più diverse e nuove forme di variazione. L’opera completa è costituita da due libri ognuno dei quali comprende 14 variazioni precedute dal Tema. Brahms all’epoca aveva già scritto altre cinque raccolte di Variazioni e l’op. 35 rappresentò il punto d’arrivo nella creazione di questa forma e nello sviluppo della sua particolare e originale tecnica pianistica. Le 28 variazioni sono infatti un concentrato di “Studi per pianoforte”, ogni aspetto virtuosistico è esplorato e proposto in diversi modi tra loro alternativi e complementari: ad esempio le terze sono proposte singole, doppie, unite ad ottave, legate, staccate, veloci, espressive; lo stesso si può dire per le seste e per le ottave con effetti straordinari come rapidi glissandi, movimenti alternati velocissimi, salti in staccato e crescendi in legato dall’effetto travolgente. Ma non vi è mai una dimostrazione di bravura fine a se stessa, al contrario il virtuosismo è persino poco appariscente rispetto alle reali difficoltà che il pianista deve affrontare, specialmente in termini di chiarezza e precisione, proprio per questo motivo si tratta di un’opera che molti virtuosi preferiscono evitare, specie in pubblico. L’aspetto tecnico è solo un accessorio per proporre, grazie al principio della variazione intesa nel senso più ampio possibile, grandi diversità compositive, di colore e di tessitura: si va dalla densità massima di alcune variazioni e dei due finali, dove il pianista utilizza la mano aperta e il massimo delle voci producibili contemporaneamente, all’eleganza e dolcezza delle variazioni in La maggiore (XI e XII del primo libro, IV del secondo libro) e di quella in Fa maggiore (XII del secondo libro), si va dall’impeto alla malinconia, dalla semplicità armonica al cromatismo, dal “Feroce, energico” al “Vivace, scherzando”, insomma un vero e proprio caleidoscopio musicale.
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Johannes Brahms (1833 - 1897) - Variations on a Theme of Paganini, Op. 35, 1st and 2nd Book (1863).
The Caprice No. 24 Paganini gave Brahms a theme simple and well-structured base for developing the most different and new forms of variation. The complete work consists of two books, each of which includes 14 variations preceded by theme. Brahms at the time had already written five other collections and Variations Op. 35 represents the point of arrival in the creation of this form and in the development of its special and original piano technique. The 28 variations are in fact a concentration of "Etudes for piano", every virtuosity is explored and proposed in different ways with each other alternative and complementary: for example, the third are single, twin, combined with the eighth, connected and disconnected, and fast, expressive; the same can be said for the sixth and the eighth with extraordinary effects such as rapid glissandi, fast alternating movements, jumps staccato and legato effect sweeping crescendos. But there is never a demonstration of skill for its own sake, as opposed virtuosity is even inconspicuous compared to the real difficulties that the pianist has to face, especially in terms of clarity and precision, precisely for this reason it is a work that many virtuous prefer to avoid, especially in public. The technical aspect is only an accessory to offer, thanks to the principle of change understood in the widest possible sense, the great diversity of composition, color and texture, ranging from the maximum density of a few variations and two finals, where the pianist uses open hand and the maximum entries that can be produced simultaneously, elegance and sweetness of changes in A major (XI and XII of the first book, the second book IV) and one in F major (XII of the second book), you go from 'rush to the melancholy, the harmonic simplicity to the colors, the "Fierce, energetic" to "Vivid, joking", in short, a veritable musical kaleidoscope.
Category
Classical
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