Sergej Rachmaninov - Piano Sonata No.2, Op.36 ( Piano: Giovanni Umberto Battel )

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Sergej Rachmaninov - Piano Sonata No.2, Op.36
1. Allegro agitato
2. Andante, Lento ( 08:43 )
3. L’istesso tempo, Allegro molto 8 15:47 )
Registrazione dal vivo rimasterizzata.
Sergej Rachmaninov (1873 - 1943) — Sonata per pianoforte n. 2 in Si b minore, op. 36 (1913, revisione del 1931).
Rachmaninov, nato nove anni dopo Debussy, uno dopo Skrjabin e due prima di Ravel, non essendo apertamente un innovatore fu per anni considerato un epigono del tardo romanticismo. Niente di più sbagliato! Il valore della sua musica è dato dalla straordinaria inventiva melodica e da una tessitura armonica complessa e originale. La Sonata op. 36 ne è un esempio magistrale. Al pari di Liszt con gli Studi trascendentali anche Rachmaninov rivide la prima stesura del 1913 togliendo tutto ciò che sembrava virtuosismo esteriore e riducendone la lunghezza. Ciononostante la Sonata rimane, come la gran parte della sua opera pianistica, estremamente difficile e complessa, testimonianza della grande fama di Rachmaninov come concertista. Il primo tempo si apre con un irruente gioco ritmico a cui fa da contrasto una linea melodica drammatica. Si sente la complessità e la densità della scrittura che in pochi attimi porta ad un culmine violento e travolgente. La seconda idea, preparata da un progressivo calmando, è serena e dolce, con accordi trasparenti rispetto al vortice iniziale. Quest’ultimo però prevale nella parte centrale e diventa sempre più trascinante con una cascata di aggregati sonori fortissimi e pesanti che riportano al tema iniziale. Una breve parentesi corale a quattro voci fa da introduzione al secondo tempo e viene poi ripresa come introduzione al terzo tempo. Nel secondo tempo ascoltiamo un bellissimo esempio della struggente dolcezza malinconica delle melodie di questo grande compositore. L’idea inizia in Piano e si gonfia lentamente fino ad un Fortissimo pieno di romanticismo. Ma questo secondo movimento contiene anche un successivo fluire complesso ad imitazione e uno statico gioco di scale su un unico accordo. Testimonianze queste della disconosciuta ma ben presente ricerca creativa di Rachmaninov. Un ritmo secco e moderno apre l’ultimo tempo e si alterna ad un tema ampio e romantico. La forza ritmica si trasforma da violenta a vivace e leggera in un continuo crescendo che porta all’enfasi finale sentita quasi come una potente liberazione.